Mercoledì 2 marzo la commissione bilancio della Camera dei deputati ha approvato una nuova versione della cosiddetta “legge mancia”, consistente in 63 interventi per un totale di 2.665.000 euro. Il provvedimento, pubblicato sul sito della Camera, vede tra i destinatari diretti una diocesi e quindici parrocchie, mentre tra gli altri 47 interventi si trovano anche i restauri di due chiese, di un convento e di un monastero, nonché almeno due associazioni direttamente riconducibili alla Chiesa cattolica. I contributi erogati dovrebbero essere finalizzati, sostiene la risoluzione approvata, a “interventi realizzati dagli enti destinatari nei rispettivi territori per il risanamento e il recupero dell’ambiente e lo sviluppo economico dei territori stessi”.
Poi ci si chiede perche’ il Vaticano non intervenga a condannare la (ancorche’ presunta )immor ale vita del presidente del Consiglio.
Queste mance fanno comprendere perche’ da un lato c’è la Chiesa di Ruini e Ratzinger, una Chiesa prona al potere berlusconiano. Dall’altro c’è la Chiesa di Cristo, che non ci sta a mettere in mora i propri princìpi pur di compiacere quel potere, come dimostra il duro attacco del vescovo emerito di Caserta, che ammonisce: ‘Non si porta salvezza se si è complici della ingiustizia e della violenza istituzionali’.
La Chiesa non ha mai condannato il priapico e satiriaco premier, anzi cattolicamente perdona il cavaliere, lo ammette, nonostante sia pluridivorziato, nonostante si intrattenga la notte con decine di giovani e belle donne, le escort, alcune delle quali minorenni, al sacramento della comunione.
Eh si’! I peccatori sono sempre perdonati!
Soprattutto quando pagano. Da sempre.
Lo storico e politico cagliaritano Antonio Baccaredda nel suo ‘’Religione e Politica. Etiologia dei costumi’’ (Napoli, Detken & Rocholl, 1903) riporta la tariffa per la remissione di tutti i peccati attribuita al papa Vittore II (1055-1057) e da alcuni storici a Giovanni XII (955-963), che eletto papa non pensò minimamente di abbandonare la vita lussuosa che aveva fatto fino ad allora, seguitò a vivere fra sfrenati piaceri e il palazzo del Laterano divenne una vera e propria casa di piacere e amò circondarsi di belle donne e bei ragazzi conducendo una vita depravata, indegna della carica di pastore della Cristianità. Il cavaliere si sara’ ispirato anche a lui?
Secondo questa tariffa un ducato e quattro carlini assolvevano chi avesse ammazzato il padre, la madre, il fratello o la moglie; se una donna abortiva bastava un ducato e sei carlini; ventun tornesi e sei carlini per un prete che aveva una concubina; per ogni sorta di peccati di lussuria un laico se la cavava con sei tornesi e due ducati; per rapporti con una ragazza o un ragazzo bastavano sei carlini…
Tutta un’ altra storia quella di ieri.
Oggi tutto e diverso.
No! Tutto e’ uguale.
Perche’ il Vaticano non interviene a condannare la vita depravata (ancorche’ presunta) del cavaliere? Ma perche’ riceve dal governo italiano un bel po’ di euro, direttamente o indirettamente.
Le esenzioni per gli immobili Ici, gli sconti Ires per le attività, i trattamenti per i dipendenti del Vaticano che non sono soggetti all’imposizione Irpef. Sono queste alcune delle agevolazioni che il fisco italiano riconosce alla Chiesa. E che secondo recenti dati dell’Ares (Agenzia ricerca economico sociale), comporta per i comuni italiani una perdita di gettito intorno ai 2,2 miliardi di euro mentre per la sola città di Roma ammontavano, nel solo 2006, a 26 milioni di euro sul fronte della sola Ici. Per non parlare dell’ otto per mille e delle sovvenzioni agli ospedali e scuole cattoliche.
I dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano sono esentati. Retribuzioni, pensioni e indennità di fine rapporto a propri impiegati e salariati, ancorché non stabili, sono esenti dall’Irpef e dall’imposta locale sui redditi.
Il reddito da fabbricati di proprietà del Vaticano è inoltre esente da Ires, mentre i fabbricati destinati in maniera esclusiva al culto e quelli dei cimiteri non sono considerati produttivi di reddito, a prescindere dalla natura del soggetto che li possiede.
La Chiesa è esente dall’imposta comunale sugli immobili, anche per gli immobili adibiti a scopi commerciali, purché sia presente una seppur minima struttura destinata ad attività religiose come ad esempio una ‘cappella’.
Gli stipendi dei sacerdoti non costituiscono base imponibile ai fini dell’Irap così come il trattamento fiscale dei proventi derivanti dall’attività lavorativa dei religiosi appartenenti agli enti ecclesiastici.
Gli immobili pontifici sono esenti sia da quelli ordinari sia straordinari, verso lo Stato o qualsiasi altro ente.
Merci provenienti dall’estero e dirette alla Città del Vaticano, o fuori di questa, a istituzioni o uffici della Santa Sede, ovunque situati, sono sempre ammesse da qualunque punto del confine italiano e in qualunque porto della Repubblica al transito per il territorio italiano con piena esenzione dai diritti doganali e da dazi.
I poveri diavoli che non hanno euro da dispensare per il purgamento dei loro peccati, all’ inferno!
All’ inferno, come ironizzava Antonio Baccaredda parlando di chi non aveva tornesi ducati e carlini per ripulire la propria anima.
Questo mi pare sufficiente per dimostrare per quale via lubrica, melmosa ha camminato e cammina la Chiesa Cattolica Romana, tanto che parlando di essa conviene ripetere le parole di Gian Giacomo Rousseau ne ‘’Il contratto sociale’’: ‘’La istituzione, la religione manipolata dal prete e’ cosi’ evidentemente cattiva, che sarebbe un perdere il tempo a volerlo dimostrare’’.
Da non dimenticare le interferenze dello Stato del Vaticano nella vita dello Stato Italiano.
Per restare al federalismo, tema di attualita’, lo Stato del Vaticano sostiene che il divario crescente Nord-Sud non può protrarsi senza produrre conseguenze devastanti. Un federalismo solidale richiama sia il Nord che il Sud e le loro classi dirigenti a praticare la virtù della responsabilità e richiede un profondo rinnovamento nella direzione del bene comune.
Altro intervento: l'etica della vita fonda l'etica sociale. Il vero sviluppo insomma, secondo lo Stato del Vaticano ha un centro vitale e propulsore, l'apertura alla vita. Quando, afferma il Vaticano, una società si incammina verso la negazione della vita (aborto, negazione della differenza sessuale in nome dell'indifferenza, rifiuto della famiglia ecologica fondata sul matrimonio, teorie del gender, fecondazione artificiale, clonazione, eutanasia) finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell'uomo. Se, sostiene, si perde la sensibilità personale e sociale verso l'accoglienza di una nuova vita, anche le altre forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono.
I valori nativi e essenziali, come li definiva Giovanni Paolo II nell'Evangelium vitae (a tutti gli effetti una enciclica sociale che si fonda sulla questione antropologica) i valori che non possono essere negoziati, cioè barattati, (la vita, il matrimonio tra un uomo e una donna, la famiglia, la libertà religiosa e educativa), sono valori sociali, valori su cui si impianta ed e' garantito ogni altro valore declinato sul piano sociale e politico (dalla pace alla giustizia sociale, dal lavoro alla casa, dalla custodia del creato, alla tutela dei diritti degli immigrati, dalla lotta contro l'emarginazione all'impegno per la legalità).
A mio giudizio tutto questo limita la liberta' di scelta dei cittadini, socialmente e politicamente ed e' una grande inteferenza.
Ma i tempi stanno cambiando. I diecimila di Palasharp, le manifestazioni di piazza del Popolo viola e non solo, sono un grande segnale di risveglio delle coscienze, un progetto volto a contrastare l’ attuale ‘’regime’’.
Tommaso Munzer (1489-1525), pastore protestante, una delle figure più importanti del Cristianesimo rivoluzionario, nonché uno dei capi dei ribelli nella guerra dei contadini dopo avere detto ‘’Guarda, i signori e i prìncipi sono l'origine di ogni usura, d'ogni ladrocinio e rapina; essi si appropriano di tutte le creature: dei pesci dell'acqua, degli uccelli dell'aria, degli alberi della terra (Isaia 5, 8). E poi fanno divulgare tra i poveri il comandamento di Dio: ‘Non rubare’. Ma questo non vale per loro. Riducono in miseria tutti gli uomini, pelano e scorticano contadini e artigiani e ogni essere vivente (Michea, 3, 2-4); ma per costoro, alla più piccola mancanza, c'è la forca’’, aggiungeva ‘’Innanzi! Innanzi! Innanzi! Il mondo e’ gia’ in marcia!... lavorate finche’ fa giorno!’’.
‘’…Così è se mi pare!’’
link
La Chiesa simoniaca di Ratzinger, Bertone e Bagnasco
Speciale: La Chiesa e lo scandalo pedofilia
Buon lavoro Pier Luigi.
Angelo Liberati
Scritto da: Angelo Liberati | 14/03/11 a 20:14
@Angelo- grazie, complimenti per la tua arte!
Scritto da: Pier Luigi Zanata | 15/03/11 a 07:19